Un progetto di successo: com’è cresciuto il movimento altoatesino

Un progetto di successo: com’è cresciuto il movimento altoatesino

Quando e dove nasce l’idea del Raiffeisen Beach Cup?

”Il primo torneo di beach volley in Val Pusteria risale al 1986 e dal 2003 al 2008 abbiamo organizzato il Puschtracup. A partire dal 2009 il cambio di nome diventando Raiffeisen Beachcup, grazie al sostegno dello sponsor principale che ci accompagna ancora oggi. L’idea era e resta quella di portare il beach volley fra le nostre montagne, farlo conoscere avvicinando i giovani della nostra provincia a questo fantastico sport. Nel 2010 sono iniziati i tornei giovanili delle diverse categorie,  poi la manifestazione itinerante che passa fra le località della provincia: Lana, Termeno, Valdaora, San Cassiano e Brunico”.

La gestione del circuito è federale o societaria?

“L’organizzazione parte dalla nostra società, in questo modo abbiamo più libertà di azione, meno burocrazia e possiamo determinare le regole autonomamente. Alle nostre tappe possono partecipare tutti gli appassionati, anche non tesserati e non appartenenti ad una società di pallavolo”.

Quanto è stata importante la collaborazione delle amministrazioni locali nello sviluppo del movimento altoatesino?

Il rapporto  con le amministrazioni locali e le altre tre società pallavolistiche della provincia sono fondamentali (SV Lana, ASV Tramin Volleyball e Uniun Sport La Ila). In questo modo possiamo sfruttare al meglio le risorse locali, come gli impianti sportivi e le piscine pubbliche, spesso adiacenti ai campi da beach volley. In questo modo le diverse tappe diventano indimenticabili, grazie agli ingressi gratuiti garantiti agli atleti e alle diverse spaghettate e grigliate al termine dei tornei. Inoltre, gli impianti vengono curati e ampliati, aumentando costantemente la nostra capacità di accrescere la proposta sportiva, basti vedere i nuovissimi campi di San Cassiano in Val Badia, incorniciati nelle Dolomiti a 1600.  Così portiamo il beach volley vicino alle persone, offrendo a tutti la possibilità di partecipare e diventare parte di questo mondo”.

Le finali di agosto coinvolgeranno più di 200 squadre, un risultato storico, avete già definito gli obbiettivi futuri?

“Rappresentano un punto di arrivo e allo stesso tempo un gradino solido per prendere lo slancio e continuare il nostro percorso. Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento costante di partecipanti in tutte le tappe, questo ha portato ad ampliare notevolmente l’offerta di beach camp estivi in tutta la provincia. I nostri giovani atleti indoor sono essi stessi maestri di beach, allenano i giovani durante l’estate e spesso partecipano con loro alle diverse tappe, dandoesperienze e motivazioni particolari. Continueremo ad offrire beach volley a tutti gli appassionati della regione, i nostri tornei partono dalla categoria U12, prevedono tappe Mixed, Open e Over. Lo spirito che ci guida è sempre trasmettere la passione per il beach volley.

Beach volley e volley sono stati per anni messi in contrapposizione come hanno reagito le società altoatesine ad un movimento beach così forte è strutturato?

“Il segreto è l’alternanza fra i due sport. Gli atleti, e gran parte degli appassionati della nostra provincia, fanno parte di società di volley e si allenano e partecipano ai campionati indoor durante la stagione. Una volta terminati, moltissimi passano alla sabbia, godendosi il più possibile i mesi estivi giocando a beach. In questo modo le società di volley e beach volley collaborano e lavorano all’unisono, offrendo più possibilità di crescita agli atleti e alle atlete. A dimostrazione dell’efficacia di questa alternanza ci sono i nostri giovani Hanni Theo e Michael Burgmann, chiamati spesso a rappresentare l’Italia e il nuovo arrivato Laurin Zoeschg, che dopo aver vinto l’Europeo U18 è stato selezionato per partecipare ai mondiali U19”.

Se in altra area geograficasi volesse provare ad emulare il vostro percorso, quali sono  passaggi fondamentali?

“Formare un gruppo di persone appassionate che collaborino al meglio senza scoraggiarsi alle prime difficoltà. Durante questi anni l’apprendimento è stato costante, sono state introdotte novità nel regolamento e diverse categorie, novità che spesso hanno funzionato, ma altre volte si sono rivelate non adatte. Ogni problema e ogni difficoltà è stata presa come una nuova sfida e una nuova possibilità per migliorare il torneo e migliorare se stessi. Un altro punto fondamentale è la collaborazione con le amministrazioni locali e con altre società di pallavolo, per poter offrire e ampliare costantemente l’offerta”.

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